Didattica

► Finalità generali

Le Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative assegnano alla scuola dell’infanzia fini di educazione, di sviluppo delle personalità del bambino, di assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo. Integrando l’opera della famiglia, le attribuiscono, altresì, il compito di far raggiungere ai bambini che la frequentano avvertibili traguardi di sviluppo in ordine:

  • alla “maturazione dell’identità” personale sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico;
  • alla “conquista” dell’autonomia tramite lo sviluppo nel bambino della capacità di orientarsi e di compiere delle scelte autonome;
  • allo “sviluppo della competenza” attraverso il consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, linguistiche e intellettive.

► Obiettivi

Funzionale alla realizzazione delle finalità generali è la programmazione di obiettivi fondamentali che favoriscono l’acquisizione delle competenze sopra descritte, promuovano la capacità di imparare da soli, di cooperare e di lavorare in gruppi, in un ambiente rassicurante e stimolante. Gli obiettivi da perseguire faranno riferimento ai seguenti aspetti:

Valori morali e religiosi

L’attività educativa sarà orientata all’interiorizzazione di quei valori e di quei comportamenti universalmente condivisi, quali la libertà, il rispetto di sé e degli altri, la solidarietà, la giustizia e l’impegno ad agire per il bene comune attraverso una guida sicura che offra validi modelli e ponga il bambino nelle condizioni di orientarsi e di scegliere.

Conoscere se stesso ed essere autonomo

Mirare allo sviluppo delle potenzialità di ciascun bambino, rendendolo consapevole delle proprie abilità e aiutandolo a sperimentarle quotidianamente; guidare il bambino alla conquista dell’autonomia, ossia alla capacità di sapersi orientare e di saper effettuare scelte autonome nei vari contesti della vita.

Saper relazionare con gli altri

La scuola dell’infanzia, attraverso specifiche attività, deve favorire l’interazione, poiché divenire autonomi vuol dire anche disponibilità ad interagire con gli altri, accettazione e condivisione di valori, rispetto di sé, della propria libertà e di quella degli altri, dell’ambiente.

Sviluppare le competenze

La scuola dell’infanzia è impegnata a consolidare le abilità cognitive conseguite dal bambino, a favorire la riorganizzazione delle sue esperienze, a consentire la strutturazione di un positivo rapporto con la realtà.

Sviluppare il pensiero critico

La scuola materna deve favorire e valorizzare alcune caratteristiche del bambino, quali l’intuizione, l’immaginazione e l’intelligenza creativa.

Sviluppare la capacità di formulare giudizi

Dal momento che il processo formativo ed evolutivo del bambino è tanto più valido e significativo, quanto più è in grado di renderlo autonomo intellettivamente, così da permettergli di esprimere con sicurezza e senza timori il proprio pensiero.

Il bambino e la comunicazione temporanea

La scuola si impegna a fornire strumenti che abituino il bambino ad avere un rapporto interattivo con la TV, basato sulla capacità di scegliere e di distinguere i programmi, avviandoli “tempestivamente” ad una fruizione critica dei messaggi, in modo tale da difendersi dai rischi che la comunicazione massmediale comporta. L’efficacia didattica delle varie tecnologie, in particolare di quelle informa-tiche, dipende dall’uso e dal progetto di lavoro che sta alla base del percorso educativo programmato dagli insegnanti, ai quali è richiesta una specifica competenza nel sostenere adeguatamente tali esperienze.


► Il Curricolo

Il curricolo è basato su percorsi assai flessibili, in modo da offrire al bambino molteplici opportunità formative adeguate alle capacità, agli interessi e ai ritmi di apprendimento di ciascuno e che si riferiscono a tutti i campi di esperienza, ossia ai diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino stesso:

  • Il sé e l’altro;
  • Il corpo in movimento;
  • Linguaggi, creatività, espressione;
  • I discorsi e le parole;
  • La conoscenza del mondo.

I campi di esperienza costituiscono la configurazione del “conoscere” nella scuola dell’infanzia; essi non sono recinti del sapere, tanto meno un abbozzo di disciplina; sono distese di conoscenze aperte in cui i bambini possono spaziare e correre, giocando e scoprendo le bellezze della vita e del mondo.


► Sostegno alle famiglie nel ruolo educativo

La famiglia è la sede primaria dell’educazione del bambino e rappresenta il contesto in cui il bambino acquisisce gradualmente i criteri per interpretare la realtà. Compito della scuola è di interagire con i diversi contesti familiari svolgendo un lavoro di coordinamento, di filtro nei riguardi delle esperienze extrascolastiche del bambino. Diventa essenziale, quindi, creare un clima di dialogo e di coinvolgimento dei genitori, promuovendo periodici incontri, intesi come momento di scambio e di confronto sul difficile compito di educatori che sia la scuola che la famiglia sono chiamati ad assolvere, unite nel comune interesse del bambino, soggetto del processo formativo.